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Sono giganti per la loro razza. Ma a volte sembrano grandi come cavalli. E pensare che quando li avevano comprati avevano ricevuto l’assicurazione di sempre: “Tranquillo, è un cucciolo. E resterà più o meno un cucciolo…” Come no. Un video spassosissimo sui più grossi esemplari di cani del mondo: tre minuti di divertimento assicurato!

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Fauna

VOGLIAMO PIU’ RIGUARDI PER I NOSTRI CANI

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Hanno poi fatto notare che manca ancora l’area cani promessa in campagna elettorale – Il sindaco ha risposto che «è già stato identificato il luogo in cui sorgerà e in autunno inizieranno i lavori».

 

Gambolò (Pavia)

Hanno deciso di scendere in strada e protestare in modo pacifico per chiedere una città che sia a misura di cagnolino. Un gruppo di animalisti di Gambolò nel giorno di mercato settimanale ha deciso di sfruttare l’occasione per chiedere al sindaco Antonio Costantino, insediato da tre mesi, di dare più spazi agli amici a quattro zampe e di tenere conto dei diritti degli animali, a loro dire ancora troppo trascurati. L’occasione è stata la scoperta di una norma nel regolamento comunale, che risale al 2015, quando il Comune era gestito da un commissario prefettizio, che vieta l’ingresso dei cagnolini al mercato comunale, che si svolge ogni giovedì all’aperto. Al momento, multe ai trasgressori non sono mai state fatte, ma gli animalisti, cartelli alla mano, hanno chiesto che questa regola venga modificata nelle prossime normative riguardanti gli animali che saranno redatti entro fine anno.

Le giuste rivendicazioni di un gruppo di animalisti

«Non ci sembra giusto che gli animali non possano entrare al mercato, dal momento che comunque si tratta di uno spazio aperto, dove magari si recano persone sole, che non possono lasciare a casa la loro unica compagnia», commenta Mara Fabrini, che da anni a Gambolò si occupa dei diritti degli animali con la sua associazione “Una zampa nel cuore onlus”.

Insieme per esprimere la loro contrarietà

Diversi problemi

Padroni e cagnolini, dopo aver attraversato la città con un festoso corteo (da loro ribattezzato “passeggiata”), si sono fermati all’ingresso del mercato e schierati con gli animali al guinzaglio hanno dimostrato pacificamente. La piccola e improvvisata manifestazione, organizzata nel giro di pochi giorni grazie al passaparola e ai social network, è stata anche l’occasione per molti cittadini di portare le proprie richieste all’amministrazione comunale. In primis quella di realizzare un’area cani, come promesso in campagna elettorale.

«Una promessa non ancora mantenuta», spiega Fabrini «E negli ultimi tempi hanno anche gettato il diserbante in tutti quei luoghi dove andavano i nostri cani a correre, impedendoci di continuare a portarli lì. È vero che siamo un piccolo centro agricolo e che, come dicono molti, i cani si possono portare in campagna, ma non dobbiamo dimenticarci che comunque nei mesi invernali per le persone più anziane andare in campagna può essere faticoso».

Hanno protestato contro la norma che vieta l’ingresso dei cagnolini al mercato comunale, dove si recano anche persone sole che non possono lasciare a casa la loro unica compagnia

L’altro problema che gli animalisti gambolesi si sono trovati ad affrontare è quello delle deiezioni dei loro amici quattro zampe.

«Mancano in tutto il paese i cestini dove buttare i sacchetti dopo aver raccolto le deiezioni dei nostri amici pelosi».

L’occasione per dare una svolta alla vita dei cani gambolesi potrebbe essere la redazione del regolamento di polizia veterinaria, che l’amministrazione comunale ha deciso di stilare nei prossimi mesi.

Novità in arrivo

Proprio a questo proposito gli animalisti hanno espresso il desiderio di essere consultati. Sulla questione del mercato e dell’accesso ai cani però sembra non esserci nessun dietro front.

«In tutti i regolamenti ci sono delle norme che vietano ai quattro zampe di introdursi dove le persone cucinano e in questi luoghi sono compresi anche i mercati», spiega il vice sindaco Antonello Galiani. «Noi non faremo altrimenti e non intendiamo derogare in nessun modo».

Per il resto, l’amministrazione vuole essere aperta nei confronti dei cani e dei loro proprietari.

«Il regolamento veterinario del Comune ha lo scopo di proteggere gli animali e siamo disposti a confrontarci sia con i padroni dei cani, sia con i veterinari, ma sempre nel rispetto delle leggi nazionali, che dicono che dove si cucina per il pubblico non ci possono essere animali, anche se si tratta di luoghi aperti», precisa il sindaco Antonio Costantino. «Riguardo all’area cani abbiamo già identificato il luogo in cui dovrà sorgere e in autunno inizieranno i lavori. Dobbiamo solo sbrigare le normali pratiche burocratiche e, una volta terminati i lavori, sarà già disponibile per i cittadini e per i loro fidi animali».

Andrea Ballone

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Fauna

E’ LA MIA BIMBA NON UN BAGAGLIO SMARRITO

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Durante uno scalo intermedio, la gattina Sole, di tre anni, è fuggita dalla gabbia mal chiusa e non c’è stato verso di ritrovarla – La donna ha anche lanciato un appello online per rintracciarla

 

Torino

Dalla tranquilla vita in un appartamento torinese al ritrovarsi da sola e smarrita nello scalo di un grande aeroporto internazionale. Questo è accaduto a Sole, una gattina di tre anni, partita lo scorso luglio con destinazione Marrakech, insieme con la sua padrona Silvia, alla sorellina e all’inseparabile cagnolino. Silvia Pitarresi insegna danza e voleva fare ricerca musicale sul campo, in Marocco, e aveva organizzato da mesi questo lungo viaggio di lavoro. I suoi animali rappresentano la sua famiglia e così ha deciso di portarli con sé, cercando di preparare nel migliore dei modi tutte le fasi di questo lungo tragitto.

Lo sventurato viaggio di un’insegnante di danza

«Il cane è stato stimato direttamente nella stiva, mentre le due gattine erano in una gabbia che superava il peso per i bagagli a mano e così anche loro sono state sistemate nella parte inferiore dell’aereo», racconta Silvia. «Era il loro primo viaggio in aereo e si trovavano nella stessa gabbia, con una chiusura particolarmente rinforzata. Quando sono arrivata a Madrid per lo scalo con un volo Iberia ho notato dalla scaletta che stavano facendo scendere i bagagli a mano. Grazie a una ragazza che mi ha aiutato nella traduzione ho fatto chiedere all’addetto dei bagagli di usare cautela per la presenza delle due gatte. «Nessun problema, tanto hanno sette vite», ha risposto lui sarcastico. Quando arrivo al “gate” della coincidenza per il Marocco sento chiamare il mio nome dagli altoparlanti. Vengo così a sapere che entrambe le mie gattine erano fuggite. Mi è venuto un collasso».

Luogo pericoloso

Silvia vorrebbe subito andare nell’area dove Sole si era smarrita, ma le è viene inizialmente detto che non è possibile, che soltanto il personale autorizzato poteva accedervi. Nel frattempo, Silvia tira un sospiro di sollievo, perché una delle due gattine era già stata ritrovata. Di Sole, invece, nessuna traccia.

Con lei c’era tutta la sua famiglia composta da un cane e due gatti

«Non mi hanno dato alcuna indicazione sull’accaduto; dicono che la gabbia si sarebbe aperta nel tunnel di passaggio e non sono riuscita più a prenderla. Una ricostruzione che non mi ha molto convinto. La compagnia dovrebbe mettere delle fascette di sicurezza alla gabbia quando gli animali vanno in stiva, ma nel mio caso non sono state messe. Grazie all’intervento della Guardia Civil la compagnia mi ha assistito fornendomi vitto e alloggio. Il giorno seguente, di fronte alle mie rimostranze, sono finalmente riuscita ad accedere all’area in cui si erano perse le tracce di Sole.  Si tratta di una zona immensa per una gattina cresciuta in un appartamento, un inferno di frastuono e caldo per noi umani, figuriamoci per un gatto. Ci sono tanti corridoi che si aprono, tunnel, rampe di accesso, che rendevano quasi impossibile ritrovare una micetta di quattro chili che poteva essersi rintanata impaurita in chissà qualche buco. L’ho chiamata per tutto il tempo avuto a disposizione, ma inutilmente. Ho lasciato lì il suo trasportino, in modo che potesse sentire l’odore di casa, ma per motivi di sicurezza non me l’hanno fatto lasciare. Sarebbe servito qualcuno che la cercasse continuamente, magari nei momenti di maggiore silenzio, quando poteva essere più probabile che uscisse fuori».

Erano diretti in Marocco, per una ricerca musicale utile per il suo lavoro – I tre animali viaggiavano nella stiva dell’aereo, in due gabbie distinte

È disperata

A malincuore, Silvia è dovuta partire per il Marocco. Ora vorrebbe mettere una taglia destinata soprattutto al personale di Iberia o dell’aeroporto di Madrid che accede quotidianamente all’area in cui Sole si è smarrita. Magari con l’incentivo economico qualcuno potrebbe impegnarsi davvero a ritrovarla.

«Per me è come una bambina, l’ho presa quand’era piccola piccola. L’ho cresciuta a casa, è un gatto che ha preso molto caratteristiche del cane con cui vivo. Ha un carattere molto dolce, s’avvicina all’uomo, non è il classico gatto indipendente. Ho mobilitato mezzo mondo, ho fatto una petizione per far mettere una gabbia trappola, ma ci sono troppe difficoltà per ottenere i permessi. Lasciarsi scappare un gatto in quella zona è pericoloso anche per la stessa sicurezza aerea. Spero che qualcuno possa davvero aiutarmi e di poterla presto riabbracciare».

Fabio Frabetti

 

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Fauna

UNA TAGLIA DI MILLE EURO SUI CARNEFICI DEGLI ANIMALI

Una decisione è stata presa dopo la mattanza, in luoghi e momenti diversi, di dodici bufali maschi, un lupo, un cavallo e un cinghiale – Le indagini sono in, ma si scontrano con muro di silenzio. Chiedono anche di aumentare i controlli per evitare che simili crudeltà si ripetano e denunciano il fenomeno della macellazione clandestina e domestica, fatta in assenza di regole e norme sanitarie

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CHIEDONO LA COLLABORAZIONE DEI CITTADINI

A pochi metri dall'ex discarica di Capaccio Capoluogo, in località Cannito, sono stati trovati una dozzina di bufalotti: erano legati tra loro per le zampe e ancorati a un albero.

A pochi metri dall’ex discarica di Capaccio Capoluogo, in località Cannito, sono stati trovati una dozzina di bufalotti: erano legati tra loro per le zampe e ancorati a un albero.

Singolare iniziativa di un gruppo di volontari animalisti. Hanno fatto una colletta tra loro per raccogliere la somma necessaria

Un banchetto per sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti degli animali.

Un banchetto per sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti degli animali.

 

Una decisione è stata presa dopo la mattanza, in luoghi e momenti diversi, di dodici bufali maschi, un lupo, un cavallo e un cinghiale – Le indagini sono in, ma si scontrano con muro di silenzio. Chiedono anche di aumentare i controlli per evitare che simili crudeltà si ripetano e denunciano il fenomeno della macellazione clandestina e domestica, fatta in assenza di regole e norme sanitarie

 

Il cinghiale trovato appeso a un cartello ha tutta l’aria di un segnale intimidatorio.

Il cinghiale trovato appeso a un cartello ha tutta l’aria di un segnale intimidatorio.

 

Salerno

Una “taglia” per abbattere il muro di omertà e scoprire i responsabili di quattro casi di brutale “animalicidio” compiuti nel Parco Nazionale del Cilento. L’iniziativa è partita dai volontari della Lega Antivivisezione di Salerno. A chi fornisce indicazioni utili alla condanna degli autori della mattanza di dodici bufali maschi, un lupo, un cavallo e un cinghiale sarà concessa una ricompensa di mille euro.

«È la prima iniziativa del genere, almeno nel meridione», dice Alfredo Riccio, 26 anni, responsabile provinciale della Lav. «Offrire una ricompensa a chi fornisce informazioni utili alla condanna dei responsabili è un modo per invogliare i cittadini a parlare e ad abbattere quella barriera silenziosa che copre gli autori, perché chi ha ucciso quegli animali è una persona violenta”.

Chi ha sparato agli animali può premere il grilletto anche contro l’uomo, è un po’ questo lo slogan adottato dai volontari della Lav per riuscire a strappare notizie utili sui responsabili delle uccisioni degli animali e informare l’autorità giudiziaria che sta indagando sulle stragi di esemplari selvatici nelle terre protette del Cilento.

A sostenere le spese della ricompensa sono gli stessi volontari della sezione salernitana, una trentina di persone, autotassatisi per mettere da parte la somma necessaria.

A Monte San Giacomo, centro agricolo del Diano, un cavallo è stato ucciso con un proiettile in fronte.

A Monte San Giacomo, centro agricolo del Diano, un cavallo è stato ucciso con un proiettile in fronte.

Macabro ritrovamento

«Non abbiamo finanziamenti pubblici, né altre fonti di sostentamento che non siano i contributi spontanei dei volontari», continua Riccio. «Unanimemente si è deciso di fare una colletta tra di noi per mettere insieme la somma della ricompensa, fiduciosi nella collaborazione dei cittadini».

La mattanza dei vitellini maschi è avvenuta a Capaccio (Salerno), in località Cannito, una zona collinare e montuosa inserita nel perimetro del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Qui è stato fatto il macabro ritrovamento degli animali morti, una dozzina di vitellini, tutti legati tra loro per le zampe, con una fune, e ancorati a un albero. Purtroppo, non è l’unico episodio avvenuto nelle terre cilentane, a sud della provincia salernitana. I volontari della Lav sono arrivati a contare già quattro uccisioni barbare dall’inizio dell’anno. La prima vittima di questa brutale mattanza è stata un lupo, trovato ucciso a Sanza, nel vallo di Diano. Stessa sorte è toccata a un cinghiale tra Castelcivita e Ottati, negli Alburni. A Monte San Giacomo, centro agricolo del Diano, un cavallo è stato ucciso a fucilate, abbattuto con un proiettile in fronte. Senza pietà.

«Ci chiediamo se dietro tutto ciò, oltre l’assurda crudeltà e mancanza di rispetto, non vi siano anche messaggi minatori lanciati alle istituzioni utilizzando i simboli della fauna locale», dicono i volontari della Lav Salerno. «Chiediamo a chi di competenza, confidando che le indagini trovino un colpevole, di aumentare i controlli per evitare che simili condotte criminose possano ripetersi».

Finora non erano stati segnalati casi così cruenti. Certo, non manca il fenomeno della macellazione clandestina e domestica, fatta in assenza di regole e sicurezza sanitaria, senza il preventivo stordimento dell’animale.

Perché tanta crudeltà?*** La carcassa di un lupo, ucciso a colpi di fucile, è stata poi abbandonata al centro della rotonda nel cuore della città.

Perché tanta crudeltà?***
La carcassa di un lupo, ucciso a colpi di fucile, è stata poi abbandonata al centro della rotonda nel cuore della città.

Selezione cruenta

L’uccisione dei bufalotti, raccontano le cronache, ha solo finalità economiche. Nella Piana del Sele, dove è forte la concentrazione di allevamenti di bufale da latte, gli esemplari maschi non danno alcun reddito, anzi sarebbe una spesa alimentarli fino all’età adulta, perciò gli allevatori si sbarazzano dei vitelli maschi appena nati.

Tale selezione di genere avviene in modo cruento, i bufalotti sono strappati alla madre e soppressi mediante soffocamento, ficcandogli della paglia in gola. In altri casi sono sotterrati vivi e buttati nella fossa del letame.

«L’uomo uccide per un profitto derivato dal sangue di animali innocenti», scrivono i volontari salernitani. «Non ci si può più voltare dall’altra parte, tutto ciò è inaccettabile, bisogna agire tempestivamente e con fermezza, certe brutalità non possono assolutamente essere tollerate».

Le leggi ci sono e anche gli strumenti, come il recupero del Dna degli animali morti, manca solo la collaborazione dei cittadini per abbattere quel muro omertoso dietro il quale si nascondono i responsabili senza scrupoli di queste mattanze.

L’attività dei volontari in difesa degli animali, intanto, va avanti.

«Nelle prossime settimane saremo ancora in piazza con la petizione contro lo stanziamento di fondi pubblici ai circhi con animali», conclude la volontaria Roberta Curcio, 26 anni.

Massimiliano Lanzotto

 

Alfredo Riccio, responsabile provinciale della “LAV” e l'attivista Roberta Curcio.

Alfredo Riccio, responsabile provinciale della “LAV” e l’attivista Roberta Curcio.

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