CHIEDONO LA COLLABORAZIONE DEI CITTADINI

A pochi metri dall’ex discarica di Capaccio Capoluogo, in località Cannito, sono stati trovati una dozzina di bufalotti: erano legati tra loro per le zampe e ancorati a un albero.
Singolare iniziativa di un gruppo di volontari animalisti. Hanno fatto una colletta tra loro per raccogliere la somma necessaria

Un banchetto per sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti degli animali.
Una decisione è stata presa dopo la mattanza, in luoghi e momenti diversi, di dodici bufali maschi, un lupo, un cavallo e un cinghiale – Le indagini sono in, ma si scontrano con muro di silenzio. Chiedono anche di aumentare i controlli per evitare che simili crudeltà si ripetano e denunciano il fenomeno della macellazione clandestina e domestica, fatta in assenza di regole e norme sanitarie

Il cinghiale trovato appeso a un cartello ha tutta l’aria di un segnale intimidatorio.
Salerno
Una “taglia” per abbattere il muro di omertà e scoprire i responsabili di quattro casi di brutale “animalicidio” compiuti nel Parco Nazionale del Cilento. L’iniziativa è partita dai volontari della Lega Antivivisezione di Salerno. A chi fornisce indicazioni utili alla condanna degli autori della mattanza di dodici bufali maschi, un lupo, un cavallo e un cinghiale sarà concessa una ricompensa di mille euro.
«È la prima iniziativa del genere, almeno nel meridione», dice Alfredo Riccio, 26 anni, responsabile provinciale della Lav. «Offrire una ricompensa a chi fornisce informazioni utili alla condanna dei responsabili è un modo per invogliare i cittadini a parlare e ad abbattere quella barriera silenziosa che copre gli autori, perché chi ha ucciso quegli animali è una persona violenta”.
Chi ha sparato agli animali può premere il grilletto anche contro l’uomo, è un po’ questo lo slogan adottato dai volontari della Lav per riuscire a strappare notizie utili sui responsabili delle uccisioni degli animali e informare l’autorità giudiziaria che sta indagando sulle stragi di esemplari selvatici nelle terre protette del Cilento.
A sostenere le spese della ricompensa sono gli stessi volontari della sezione salernitana, una trentina di persone, autotassatisi per mettere da parte la somma necessaria.

A Monte San Giacomo, centro agricolo del Diano, un cavallo è stato ucciso con un proiettile in fronte.
Macabro ritrovamento
«Non abbiamo finanziamenti pubblici, né altre fonti di sostentamento che non siano i contributi spontanei dei volontari», continua Riccio. «Unanimemente si è deciso di fare una colletta tra di noi per mettere insieme la somma della ricompensa, fiduciosi nella collaborazione dei cittadini».
La mattanza dei vitellini maschi è avvenuta a Capaccio (Salerno), in località Cannito, una zona collinare e montuosa inserita nel perimetro del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Qui è stato fatto il macabro ritrovamento degli animali morti, una dozzina di vitellini, tutti legati tra loro per le zampe, con una fune, e ancorati a un albero. Purtroppo, non è l’unico episodio avvenuto nelle terre cilentane, a sud della provincia salernitana. I volontari della Lav sono arrivati a contare già quattro uccisioni barbare dall’inizio dell’anno. La prima vittima di questa brutale mattanza è stata un lupo, trovato ucciso a Sanza, nel vallo di Diano. Stessa sorte è toccata a un cinghiale tra Castelcivita e Ottati, negli Alburni. A Monte San Giacomo, centro agricolo del Diano, un cavallo è stato ucciso a fucilate, abbattuto con un proiettile in fronte. Senza pietà.
«Ci chiediamo se dietro tutto ciò, oltre l’assurda crudeltà e mancanza di rispetto, non vi siano anche messaggi minatori lanciati alle istituzioni utilizzando i simboli della fauna locale», dicono i volontari della Lav Salerno. «Chiediamo a chi di competenza, confidando che le indagini trovino un colpevole, di aumentare i controlli per evitare che simili condotte criminose possano ripetersi».
Finora non erano stati segnalati casi così cruenti. Certo, non manca il fenomeno della macellazione clandestina e domestica, fatta in assenza di regole e sicurezza sanitaria, senza il preventivo stordimento dell’animale.

Perché tanta crudeltà?***
La carcassa di un lupo, ucciso a colpi di fucile, è stata poi abbandonata al centro della rotonda nel cuore della città.
Selezione cruenta
L’uccisione dei bufalotti, raccontano le cronache, ha solo finalità economiche. Nella Piana del Sele, dove è forte la concentrazione di allevamenti di bufale da latte, gli esemplari maschi non danno alcun reddito, anzi sarebbe una spesa alimentarli fino all’età adulta, perciò gli allevatori si sbarazzano dei vitelli maschi appena nati.
Tale selezione di genere avviene in modo cruento, i bufalotti sono strappati alla madre e soppressi mediante soffocamento, ficcandogli della paglia in gola. In altri casi sono sotterrati vivi e buttati nella fossa del letame.
«L’uomo uccide per un profitto derivato dal sangue di animali innocenti», scrivono i volontari salernitani. «Non ci si può più voltare dall’altra parte, tutto ciò è inaccettabile, bisogna agire tempestivamente e con fermezza, certe brutalità non possono assolutamente essere tollerate».
Le leggi ci sono e anche gli strumenti, come il recupero del Dna degli animali morti, manca solo la collaborazione dei cittadini per abbattere quel muro omertoso dietro il quale si nascondono i responsabili senza scrupoli di queste mattanze.
L’attività dei volontari in difesa degli animali, intanto, va avanti.
«Nelle prossime settimane saremo ancora in piazza con la petizione contro lo stanziamento di fondi pubblici ai circhi con animali», conclude la volontaria Roberta Curcio, 26 anni.
Massimiliano Lanzotto

Alfredo Riccio, responsabile provinciale della “LAV” e l’attivista Roberta Curcio.