Spettabile Avvocato, vi voglio fare presente una situazione sfortunata, nata in famiglia e che dopo tanti anni resta in famiglia e si ripercuote ingiustamente sulla mia pelle…scagionando l’imbroglione, impunito…a spese mie! Racconto i fatti: io nel 1975 ho iniziato a lavorare all’Anellini BASF, facevo i turni di lavoro e cercavo di risparmiare qualcosa ogni mese. Mio cognato mi teneva d’occhio e un giorno ha aspettato che vado al lavoro ed è venuto a casa mia con l’intera famiglia, moglie e due figli, per cercare i miei risparmi a mio padre e madre, persuadendoli e convincendoli che faceva questo per comprarsi il ristorante per portare avanti la famiglia e dopo si sistemano e mi ritornano questo prestito. Quando torno dal lavoro i miei mi convinsero a prestarglieli. Inutile dire che non mi tornarono mai, nonostante il ristorante. Nel 1982, morto mio padre, mia madre prende in eredità una casa che voleva vendere a me; mia sorella mi supplica di lasciarla comprare a lei, che non aveva dove stare in Italia; e che i miei soldi prestati me li ritornava in là. Passa il tempo ed i miei risparmi non me li ritorna. È un reato punibile a norma di legge, una rapina a mano armata. Nel 2000 anche mia sorella ci ha lasciati a 47 anni per malattia e ora adesso il cognato impostore si è lavato le mani a spese mie. Cosa posso fare?
Vincenzo da Ludwigshafen
Caro Vincenzo, mi dispiace molto ma…cosa dire? Dalla tua lettera (che ho dovuto un po’ sfoltire) tu sei un piccolo benefattore. Sia per quanto riguarda il prestito del 1975 sia per la vicenda del 1982 c’è poco da fare…a parte che non ravviso gli estremi di alcun reato (sei stato semplicemente troppo buono/ingenuo a fidarti dei tuoi genitori nel primo caso e di tua sorella nel secondo, facendoti convincere), ma in ogni caso entrambi i fatti sarebbero comunque prescritti (sono passati 40 anni dai fatti e quindi si è verificato il termine di prescrizione, sia che si tratti di reati, come da te scritto, sia che si tratti di illecito civile).